L’appassionante mondo dei Kart

In pochi ci riescono, ma è proprio dalle competizioni amatoriali di Kart che potrebbe potenzialmente nascere un nuovo campione di Formula 1, o forse magari di Granturismo; è infatti questa emozionante disciplina a ‘forgiare’ in un certo senso le giovani promesse del mondo dell’automobilismo, è da qui che un bambino può iniziare, se lo desidera, la sua rincorsa al sogno di diventare da grande un pilota professionista ed entrare nel mondo dell’automobilismo che conta.

Certo, non è detto che debba farlo per forza, non c’è nessun tipo di obbligo in questo senso, e si può gareggiare con i Kart anche semplicemente per divertirsi, ovvero senza partecipare a competizioni agonistiche; bisogna dire che sono molte oggi le strutture ed i ‘mini-circuiti’ dove è possibile praticare il Karting, e se c’è qualcuno che non ha avuto ancora modo di provare questa divertente esperienza dovrebbe farlo, perché correre in macchina divertendosi e senza rischiare la vita è sicuramente un qualcosa di molto emozionante.

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Nascita e storia del ‘karting’

La paternità dell’invenzione del Kart va riconosciuta al signor Art Ingels, un tecnico della Kurtis Kraft, casa costruttrice americana di auto da corsa nata negli anni trenta; un bel giorno d’estate del 1956, Kraft assemblò alcuni rottami che aveva nel suo garage e gli mise su un motore West Bend preso da una vecchia falciatrice. Ne nacque un mini-veicolo a motore che regalò al figlio per il suo compleanno. Un’idea brillante nata per gioco che fu subito copiata e diffusa su grande scala, tanto che i costruttori ‘amatoriali’ di Kart iniziarono a moltiplicarsi, e nacquero anche le prime competizioni in un vecchio parcheggio in disuso di Pasadena.

Per avere la prima competizione internazionale di Karting bisogna fare un salto a Nassau nel 1959, anche se quella gara non venne riconosciuta ufficialmente dalla FIA (Federazione Internazionale dell’Automobile); era un periodo in cui le vere auto da corsa costavano molto, c’erano sempre meno partecipanti alle gare internazionali, ed iscriversi ad una gara di un certo livello era davvero proibitivo per molti. Il Kart diede una boccata d’ossigeno al mondo delle corse grazie ai suoi costi più contenuti, riavvicinando anche il pubblico agli autodromi grazie alla ventata di novità che portò con se.

Com’è fatto un Kart?

Ma analizziamo più da vicino un Kart da competizione, e cerchiamo di capire nel dettaglio com’è strutturato questo piccolo bolide; c’è un telaio, generalmente fatto con barre di tubolare in acciaio o in alluminio, un motore che può essere a 2 tempi (per le cilindrate 50 e 125), ed a 4 tempi (per le cilindrate 150 e 250), e la prima grande differenza che si nota con tutti gli altri tipi di vetture da corsa è che non ci sono ne sospensioni né differenziale, cosa che costringe i progettisti del veicolo ad eseguire bene i calcoli, soprattutto per quanto attiene all’elasticitàdei materiali che vengono utilizzati.

C’è ovviamente anche un impianto frenante, che è generalmente a tre dischi per i Kart a marce, mentre i veicoli cosiddetti ‘a gas’, ovvero monomarcia sono dotati di un unico freno posteriore; il sedile del pilota è praticamente fissato in modo quasi ‘spartano’ sullo stesso telaio, e ci sono di solito soltanto due pedali, quello dell’acceleratore situato sulla destra, e quello del freno, che si trova invece sul lato sinistro. I Kart ‘a marce’ sono dotati di cambio manuale azionabile dal pilota con una piccola leva posta sul volante, e le marce si cambiano senza frizione.

Dati tecnici sui pneumatici

I Kart utilizzano pneumatici di tipo slick, ovvero senza le classiche scanalature che contraddistinguono invece i normali pneumatici da strada, quelli posteriori sono larghi 7,1 pollici, e quelli anteriori 4,5 (misure standards), e sono montati generalmente su cerchioni in alluminio o magnesio; queste caratteristiche consentono al Kart brusche accelerazioni anche in curva, e riescono allo stesso tempo a garantire un’ottima aderenza del veicolo all’asfalto. Dimensioni e misure dei pneumatici variano a seconda delle categorie nelle quali si corre, mentre le speciali mescole con cui sono fatti sono quasi sempre le stesse.

Una tra le più note aziende produttrici di pneumatici per Kart è la Vega S.p.a., fabbrica tutta italiana situata a Saronno e fondata in un primo momento con il nome di Quattro Stelle, ma anche una delle sue maggiori concorrenti si trova in Italia, ed è la Le Cont S.p.a. di Rovereto. Giusto per la cronaca, diamo uno sguardo anche alle velocità massime dei Kart; un veicolo da competizione 125 di cilindrata di ultima generazione può raggiungere una velocità di circa 150 km orari e, con opportune modifiche meccaniche, potrebbe addirittura toccare i 200, con una spinta in fase di accelerazione che consente al Kart di raggiungere i 100 all’ora in poco meno di 4 secondi.

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