Partecipare ad un Rally, come fare?

Per chi già da bambino ha mostrato grande interesse e passione verso il mondo dei motori, in particolare quello delle auto sportive da competizione, il rally è certamente il sogno più frequente; sarebbe una gioia immensa già il semplice fatto di avere la possibilità di assistere a qualche gara dal vivo, immaginarsi poi cosa potrebbe succedere se per esempio si avesse l’opportunità di gareggiare in prima persona, magari mettendo in piedi la propria ‘scuderia’ e pilotandone personalmente la vettura di punta.

La disciplina sportiva del rally (che in inglese vuol dire ‘raduno’), può svolgersi su qualsiasi tipo di circuito, ed alterna generalmente alcune sue tappe su sterrato con altre che invece si svolgono su asfalto o in qualche caso ghiaccio e neve; le vetture, normalmente modelli da strada super preparati per correre, sono ovviamente sprovviste di sedili posteriori, portabagagli, e tutto ciò che crea peso o che comunque potrebbe ostruire manovre agevoli del pilota e del suo ‘navigatore’, che in questo caso non è un Tom Tom ma una persona umana.

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Iscriviti ad una federazione

Si vede subito se un bambino durante le prime fasi della sua crescita mostra una particolare propensione verso il mondo dei motori e manifesta la volontà di entrarci oppure no, può sembrare una banalità, ma molti ritengono sia vero; modellini di automobili, autopiste elettriche con macchine da corsa, o anche videogames incentrati sul mondo dei motori, sono già da considerare tre ottimi indizi per capire se un adolescente desidera veramente avvicinarsi a questo affascinante mondo, tutto sta poi nella capacità dei genitori di comprendere questa sua attitudine e saperla fomentare.

Generalmente si comincia per gioco, magari con una bella corsa nei ‘Go Kart’; è qui che inizia il vero mondo delle corse automobilistiche, è questo il primo step da superare nella lunga scalata verso una brillante carriera da pilota. Con il sostegno compiacente dei genitori (quello è sempre obbligatorio), ci si iscrive ad una qualsiasi Federazione Regionale riconosciuta a norma di legge, ci si allena, e si gareggia, non è molto difficile, ma neanche poi così tanto facile.

Crea contatti in questo mondo

Come tutte le cose che hanno a che fare col mondo professionale, qualsiasi sia il settore di riferimento, è sempre cosa buona e giusta crearsi un buon giro di contatti e di amicizie, conoscere gente che orbita già da tempo nel settore dalla quale poter apprendere informazioni e trucchi del mestiere, fare praticamente un meticoloso lavoro di pubbliche relazioni; in altri settori dell’economia questa tecnica funziona alla grande, ed anche nel mondo automobilistico è così.

Bisogna frequentare club di appassionati, assistere a competizioni dal vivo in modo tale da farsi vedere sempre attivi nell’ambiente, aderire a tutte le iniziative che la Federazione alla quale ci si è iscritti propone; insomma, se si vuole diventare davvero un buon pilota, è certamente utile respirare l’aria di questo magico mondo, vivendolo il più possibile con intensità e passione.

Procurati una macchina

C’è una differenza fondamentale tra il Rally e le corse professionistiche su tracciati di velocità (F1-F2-F3-, Indycar etc..), ed è proprio questa che lo rende un mondo tanto elettrizzante e magico; nel Rally l’autovettura che gareggia è praticamente una ‘creazione’ della scuderia o del pilota stesso che, contrariamente alle regole molto più rigide dettate invece dal mondo delle corse di alta velocità, può ‘preparare’ la sua vettura come meglio crede, con le sole limitazioni di cilindrata, propulsione, ed in alcuni casi di peso.

Comuni modelli di autovetture urbane vengono ritoccate non solo esteticamente, con scritte o marchi di sponsor coloratissimi e molto belli da vedere per il pubblico, ma anche intervenendo su piccoli dettagli tecnici che ne migliorano prestazioni, aerodinamicità, assetto; le uniche leggi da rispettare saranno quindi solo quelle del codice della strada, tenendo presente che ci saranno anche tappe a cronometro e quindi di velocità.

Apprendi da altri professionisti

Sarebbe una fortuna enorme quella di avere un padre, uno zio, un amico, o comunque un qualcuno che si conosce che orbita nel mondo dei motori; si potrebbe iniziare magari in questo modo a coltivare il proprio sogno da pilota, assistendo, ascoltando, frequentando, imparando.

Solo vivendo il mondo dei motori intensamente e con enorme passione prima o poi si potranno raccogliere tutti gli elementi e le informazioni necessarie per poter pensare ad un eventuale esordio, e non è escluso che questo possa avvenire anche un po’ prima dei tempi previsti, magari montando in macchina di un amico per essere il suo ‘navigatore’ di fiducia.

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